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20 marzo 2024

TOLKIEN UOMO, PROFESSORE, AUTORE

di Lydia Tarsitano

In un buco nel terreno viveva uno Hobbit” così John Ronald Reuel TOLKIEN ha svelato a più generazioni di lettori la letteratura fantastica ed ha plasmato una nuova mitologia per il mondo contemporaneo, rendendolo tra gli autori più letti del pianeta.

A cinquant’anni dalla scomparsa arriva a Napoli la grande mostra dedicata a John Ronald Reuel Tolkien. Ideata e promossa dal Ministero della Cultura con la collaborazione dell’Università di Oxford, è ospitata fino al 2 luglio 2024, nei nuovi spazi espositivi -da poco rinnovati- di Palazzo Reale di Napoli. Nella città partenopea, meta turistica sempre più richiesta con il tutto esaurito per la settimana di Pasqua, si prevede di ripetere il successo della prima tappa dell’itinerario espositivo alla Galleria Nazionale di Roma, che ha visto partecipare più di 80.000 visitatori desiderosi di conoscere la storia de La Terra di Mezzo e dei suoi abitanti: Hobbit , Elfi, Nani e Uomini, una storia che nel tempo è diventata leggenda e si è poi trasformata in Mito. Dalla sconfinata fantasia di Tolkien sono infatti nati racconti che si sono elevati ad una notorietà di dimensioni planetarie come Il Signore degli Anelli, Lo Hobbit e Il Silmarillion, tradotti in trentotto lingue e pubblicati in tutto il mondo, un fenomeno che coinvolge almeno cinque generazioni di lettori

L’immersione nell’universo creato da Tolkien si realizza mediante un articolato percorso espositivo tra manoscritti, autografi, lettere, memorabilia, fotografie e opere d’arte ispirate alle visioni letterarie di un autore unico e poliedrico. In mostra oltre le documentazioni provenienti dagli adattamenti cinematografici, come il film d’animazione di Ralph Bakshi, trovano ampio spazio vecchie e nuove pellicole, la più famosa delle quali è la trilogia de Il Signore degli Anelli del regista Peter Jackson, che ha guadagnato ben 17 premi Oscar, che ha messo in scena al cinema una delle saghe più eroiche e popolari della letteratura mondiale. Un viaggio senza eguali che permetterà agli appassionati e al grande pubblico di avvicinarsi suo processo creativo e di comprendere quanto la sua vita, ma anche la straordinaria conoscenza del mondo antico, lo abbiano influenzato .

Tolkien viene notoriamente considerato uno dei padri fondatori del genere fantasy,  infatti, nonostante vari autori si fossero già cimentati nel genere prima, rese il suo immaginario un mondo vivido e distinto, separato  da quello reale, e l’autore sostenne sempre questa netta distinzione. E’ ovvio, che sebbene la narrazione del romanzo “fantasy” da lui scelta, voglia rappresentare un mondo “fantastico” e “senza tempo”, ciò non la mette al riparo dal suo vissuto, calato nella prima metà del XX secolo e i cupi avvenimenti della seconda guerra mondiale. La mappa del Signore degli anelli richiama l’Inghilterra (la contea), l’Urss (il regno di Sauron), l’Europa occidentale (il regno degli uomini) ecc. Anche la trovata geniale dell’opera di Tolkien sul ruolo dell’anello degli anelli, ovvero “Non ci si può servire dell’arma del “cattivo”per fare qualcosa di buono” ha una sua allegoria, ovvero finché non è distrutto l’anello, potrebbe tornare al male con conseguenze devastanti per la terra di mezzo, cioè l’Europa nord-occidentale. Ma ecco che entrano in scena gli hobbit, che essendo innocui, possono custodire l’anello senza fare danni, giungendo poi a destinazione per distruggerlo.

Tolkien rivendica la sua posizione di estraneità dalle dinamiche del mondo che vive e sostiene che l’opera non può essere identificata con l’autore infatti il mondo del Signore degli Anelli integra tanti personaggi con visioni molto diverse tra loro, e nessuna di questa coincide con quella dell’autore.

Tolkien fu personaggio molto discusso per le sue idee politiche e sociali, e sopratutto accusato di conservatorismo. Oggi ad anni distanza dalla prima edizione italiana de Lo Hobbit (1937) e dagli avvenimenti della seconda guerra mondiale, Giuseppe Pezzini, professore di Latino al Corpus Christi College presso l’Università di Oxford e Tolkien Editor del «Journal of Inklings Studies», tra gli esperti che hanno curato il catalogo della mostra, scrive in un recente articolo che Tolkien è difficilmente riducibile ad un’etichetta, e come il concetto di ‘conservatore’ al massimo può descrivere solo un aspetto di una complessa personalità, il cui l’unico tratto dominante sembra essere l’ostilità verso qualunque progetto egemonico (anche in campo letterario) <<… non c’è dubbio che Tolkien fosse un tradizionalista, un reazionario, o più semplicemente un uomo con un atteggiamento ‘conservatore’ sulla politica, e sulla vita in generale. Tolkien è spesso descritto come fosse un gentiluomo di campagna, affezionato al mito della ‘Vecchia Inghilterra’; un paladino dell’Occidente e dei suoi ‘valori’, dominato dalla nostalgia di una perduta società cristiana e dal rimpianto per la cultura medievale, da recuperare e ‘restaurare’ appunto con la sua “epica inglese”… >>

La mostra Uomo, Professore, Autore , a cura di Oronzo Cilli , organizzazione di Alessandro Nicosia, è la più importante retrospettiva del suo genere in Italia per spettacolarità, dimensioni, materiali inediti esposti e autorevolezza delle istituzioni internazionali coinvolte: l’Archivio Apostolico Vaticano, la Bibliothèque Alpha dell’Università di Liegi, l’ Università di Reading, l’Oratorio di San Filippo Neri di Birmingham, il Venerabile Collegio Inglese di Roma, la Tolkien Society, la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, la Fondazione Biblioteca Benedetto Croce, la Biblioteca civica di Biella, le case editrici Astrolabio-Ubaldini e Bompiani, il Greisinger Museum di Jenins e la Warner Bros Discovery. Il catalogo che accompagna la mostra si avvale dei contributi di Adriano Monti Buzzetti Colella, Giuseppe Pezzini, Emma Giammattei, Francesco Nepitello, Chiara Bertoglio, Gianluca Comastri, padre Guglielmo Spirito, Fabio Celoni, Davide Martini, Roberta Tosi, Salvatore Santangelo, Stefano Giuliano, Claudio Mattia Serafin, Gianfranco de Turris, Paolo Paron e Domenico Dimichino.

Napoli – Palazzo Reale Fino al 2 luglio : Ore 9.00-20.00 (ultimo ingresso ore 19.00) Mercoledì chiusura settimanale Biglietto mostra Tolkien e Museo (10,00 euro intero; 2,00 euro ridotto. Gratuità secondo legge);biglietto solo per la mostra Tolkien (8,00 intero; 2,00 euro ridotto. Gratuità secondo legge).


Accesso gratuito durante l’iniziativa #domenicalmuseo,ogni prima domenica del mese