LA MOSTRA IMMAGINAZIONE E LINGUAGGIO IN VICO E LEOPARDI DA’ IL VIA IL 21 MARZO ALLE INIZIATIVE DEL COMITATO NAZIONALE ISTITUITO DAL MINISTERO PER I BENI CULTURALI
di Lydia Tarsitano
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Un progetto affascinante che mette a confronto Vico e Leopardi in un dialogo a cui danno voce gli scritti originali de La Scienza Nuova e de Lo Zibaldone di pensieri, e da cui trapelano riflessioni e intenti affini ai due grandi pensatori .
In Palazzo Reale di Napoli Lunedì – venerdì ore 10 – 17; sabato, domenica e festivi 10-19; mercoledì chiuso. Ingresso libero
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Giovedì 21 Marzo 2019 ore 16.00 si inaugura a Napoli, con una prolusione del leopardista Antonio Prete, la mostra “Il corpo dell’idea. Immaginazione e linguaggio in Vico e Leopardi“. In mostra si potrà ammirare una straordinaria e copiosa selezione di preziosi originali accompagnati da rari testi a stampa del’500 e 700, ed il pregiato Globo di Vincenzo Coronelli (1650 1718), tutti provenienti dalla Biblioteca nazionale di Napoli. Esposti gli autografi
di gran rilievo della Scienza Nuova di Giambattista Vico, de lo Zibaldone di pensieri, de le Operette Morali, de la Primavera,de lo Stratone da Lampsaco, de la Ginestra di Giacomo Leopardi. Un posto d’onore occupa l’Infinito: in mostra l’autografo scritto da Leopardi nel 1819 che l’autore ha tenuto con se fino alla morte e che consente una lettura di grande interesse delle correzioni e dei ripensamenti di Leopardi.
La mostra apre, infatti, le iniziative per il Bicentenario dell’ INFINITO indette dal Comitato nazionale (istituito lo scorso 30 gennaio dal Ministro dei Beni Culturali) nelle quali avrà un ruolo fondamentale la Biblioteca Nazionale di Napoli, luogo simbolo che conserva insieme alla prima stesura autografa della celebre lirica, il corpus delle Carte Leopardiane lasciate da Giacomo all’ amico Antonio Ranieri e pervenute nel 1907, dopo diverse dispute giudiziarie , alla biblioteca napoletana.
E’ una grande mostra che celebra il grande patrimonio culturale posseduto dalla città di Napoli e che testimonia il contesto di respiro internazionale nell’ottocento a Napoli , documentando e ricostruendo storiograficamente l’influenza della cultura e degli studi meridionali sulla filosofia dell’Ottocento-Novecento e ancor più sulla ricerca nelle scienze umane.