di Lydia Tarsitano
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DALL’ASTRATTISMO GEOMETRICO AL LIRISMO DEI COLORI: GLI AUTOGRAFI DI LEOPARDI INCORAGGIANO LA RICERCA MATURA DELL’ARTISTA
Esposte a Napoli, alla nazionale , una serie di opere su carta di Paolo Gubinelli rielaborazione dei più celebri manoscritti leopardiani, conservati nella biblioteca napoletana. La mostra, che stupisce ed emoziona, è la storia della lunga meditazione di Gubinelli sui versi di Giacomo.
Lampi di colore illuminano versi famosi dell’ Infinito, di A Silvia, del Tramonto della Luna e di altri canti del grande poeta, delicate macchie acquarellate riempiono le pagine vergate dalla scrittura minuta ed ordinata di Leopardi creando nuove suggestioni. “Ho provato una grande emozione – commenta Paolo Gubinelli – incidendo e colorando queste carte con i manoscritti di Giacomo, sento la parola dei canti che entrano nel mio silenzio.”
L’ artista maceratese dagli anni 90′ si accosta alla poesia come fonte e finalità di creazione artistica ed approda ad esiti di più ampia libertà rompendo gli schemi astratti geometrizzanti dei maestri di riferimento Fontana, Castellani, Manzoni, D’Orazio . Nell’ incontro con i maggiori poeti italiani la ricerca sulla luce, sullo spazio e sulla struttura si traduce in forme dense di lirismo e negli ultimi anni riceve nuovi stimoli dal dialogo constante [dal 2016] con Giacomo Leopardi che arricchisce la sperimentazione e lo spinge verso nuovi percorsi. La scelta della carta bianca diviene essenziale, ma supera lo spazio, è materia poetica tracciata dai pastelli colorati che scorrono inseguendo la scrittura, che assume a volte forma di movimenti geometrici, altre di echi che fanno sentire la loro voce fuori delle linee; gesti acquerellati, dalle luminose trasparenze , sfumano il segno geometrico in incisioni appena accennate … mentre le parole dei canti trasmettono quel “fare Infinito” che leopardi ci ha trsmesso.
Paolo Gubinelli
Nato a Matelica (MC) nel 1945, vive e lavora a Firenze. Le sue opere sono esposte in permanenza nei maggiori musei in Italia e all’estero. Giovanissimo scopre l’importanza del concetto spaziale di Lucio Fontana che determina un orientamento costante nella sua ricerca. Ha suscitato l’interesse di importanti critici come Giulio Carlo Argan, , Massimo Bignardi, Enrico Crispolti, Michele Sovente
Antonio Paolucci, e di poeti tra cui Mario Luzi, Maria Luisa Spaziani, Alberto Bevilacqua, Elio Pecora e molti altri.
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NAPOLI, BIBLIOTECA NAZIONALE VITTORIO EMANUELE III
18 giugno al 23 luglio,
visite gratuite senza prenotazione dal lunedì al venerdì alle ore 12.00 e alle ore 17.00 (venerdì unico turno alle ore 12.00).
INAUGURAZIONE 18 giugno, ore 16.30
SALUTI
Silvia Scipioni
Direttrice della Biblioteca Nazionale di Napoli
INTERVENGONO
Novella Bellucci
Sapienza, Università di Roma
Fabiana Cacciapuoti
Centro Nazionale Studi Leopardiani
Raffaele Gaetano
Saggista
Antonello Tolve
Accademia di Belle Arti Napoli