La personale dell’artista a napoli al Centro Studi Net fino al 10 dicembre Luigi Grossi presenta circa trenta opere ricche di simbolismi, che rappresentano il bene e il male; le opere tingendosi di nuove speranze spirituali sono il motivo dello studio e della ricerca dell’artista che esorcizza l’inarrestabile trasformazione, attraverso le emozioni nella rassicurante stabilità del simbolo stesso.
di Lydia Tarsitano
Tra i più interessanti artisti contemporanei, Luigi Grossi è continua a stupire con le sue sperimentazioni. Attraverso una incessante ricerca interiore e visiva, Grossi, adopera diversi linguaggi della modernità per indagare il presente e il futuro. La materia è sempre la protagonista dei suoi lavori per rappresentare torsioni, equilibri, intersecazione di piani, leggerezza, movimento, alludendo ai processi naturali e anche al loro trasformarsi nel tempo e nello spazio. “L’occasione è un altro pretesto per sperimentare diverse tecniche coloristiche– racconta Daniela Ricci curatrice della mostra – L’artista napoletano, con lucida consapevolezza guarda il mondo con il proprio specchio, parlando della vita, e il continuo rimando a se stessa. Mettendo a nudo la materia la fa rinascere liberandola dalla sua impurità, dalle sue false dottrine, metafora di nuova speranza, di ricchezza materiale e spirituale nuova, originaria. Attraverso i suoi lavori dissacratori, rivisitati in maniera minimale, sia per quanto riguarda le immagini che i linguaggi, Grossi compie una sorta di primordiale atto creativo, recuperando il formalismo dei segni per simboleggiare archetipi raffiguranti le forze dell’universo.”
Nella sua pittura il linguaggio è sempre diverso, dopo le numerose serie di opere di periodi differenti come: “One by One”,” I neri”, ”I colori del nulla”, ”I volumi del nulla”, o “I vulcani”, eruzioni infinite, potenti e ironicamente immaginifiche, e qui presentati, realizza altri lavori come un gioco, indagando i segni dell’origine dedicati ai 12 mesi dell’anno, ciascuno identificato da un particolare colore. Forme in movimento, graffiate sul supporto di smalto lucido, per riuscire ancora una volta, a catturare la luce capace di donare movimento. In mostra anche i “Semi”, già presentati al Pan, realizzati con la penna a sfera biro e alcuni lavori de “La tavola Strozzi”, un dipinto olio su tavola di autore ignoto, databile al 1472 e conservato nel Museo Nazionale di San Martino di Napoli che lo ha ispirato. L’idea è quella di affidare ai momenti indagati di volta in volta, l’anima, il corpo e il pensiero dell’uomo contemporaneo. “La fame visionaria di Grossi– scrive il filosofo Aldo Masullo – non assume mai la violenza di un’ingorda brama, come spesso in altri artisti succede. Essa è sempre temperata da una discrezione di fondo, che ingentilisce la rottura linguistica attraverso l’estrema purificazione del lessico (semplici colori, solitario gioco di bianco e nero, lievi increspature di vegetali apparenze, mai spigolosi geometrismi)”
La mostra è stata organizzata Per festeggiare il primo anno delle attività Ottavia Kitzman e Linda Salemme, ideatrici del Centro Net (Naples English Team), nato nel cuore del quartiere Chiaia a Napoli, in via Riviera di Chiaia 260, dove è possibile prepararsi agli esami di certificazione Trinity, College e Cambridge, con corsi per tute le età.
“Il nostro obiettivo– spiegano Kitzman e Salemme– è avvicinare alla lingua straniera in maniera stimolante e mai noiosa, per arrivare a parlare, leggere e scrivere con sempre maggiore sicurezza. Inoltre come la parola Net ci suggerisce, il nostro obiettivo è mettere in comunicazione, partendo dall’inglese, diverse discipline, in base alle esigenze di ognuno. Ecco perché uniamo all’insegnamento delle lingue straniere eventi culturali, che avvicinano tutti all’arte contemporanea”