AL VIA #GREEKSCHOOLS LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO LUNEDI 18 GENNAIO DALLE 9 LA DIRETTA ONLINE
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FLASH da Cultura “Fuoricampo”
POESIA CON PREMIO NAPOLI
L’ALGORITMO E’ LA CHIAVE PER LEGGERE I PAPIRI NON SROTOLATI
LA BIBLIOTECA NAZIONALE DI NAPOLI ACQUISISCE NUOVA LETTERA AUTOGRAFA DI LEOPARDI
CHIUDE LA MOSTRA DI CODICI PURPUREI
NAPOLI CITTÀ DELLA CONVERSAZIONE
DALL’ASTRATTISMO GEOMETRICO AL LIRISMO DEI COLORI: GLI AUTOGRAFI DI LEOPARDI INCORAGGIANO LA RICERCA MATURA DELL’ARTISTA
Esposte a Napoli, alla nazionale , una serie di opere su carta di Paolo Gubinelli rielaborazione dei più celebri manoscritti leopardiani, conservati nella biblioteca napoletana. La mostra, che stupisce ed emoziona, è la storia della lunga meditazione di Gubinelli sui versi di Giacomo. Lampi di colore illuminano versi famosi dell’ Infinito, di A Silvia, del Tramonto della Luna e di altri canti del grande poeta, delicate macchie acquarellate riempiono le pagine vergate dalla scrittura minuta ed ordinata di Leopardi creando nuove suggestioni. “Ho provato una grande emozione – commenta Paolo Gubinelli – incidendo e colorando queste carte con i manoscritti di Giacomo, sento la parola dei canti che entrano nel mio silenzio.”
L’ artista maceratese dagli anni 90′ si accosta alla poesia come fonte e finalità di creazione artistica ed approda ad esiti di più ampia libertà rompendo gli schemi astratti geometrizzanti dei maestri di riferimento Fontana,Castellani, Manzoni, D’Orazio . Nell’ incontro con i maggiori poeti italiani la ricerca sulla luce, sullo spazio e sulla struttura si traduce in forme dense di lirismo e negli ultimi anni riceve nuovi stimoli dal dialogo constante [dal 2016] con Giacomo Leopardi che arricchisce la sperimentazione e lo spinge verso nuovi percorsi. La scelta della carta bianca diviene essenziale, ma supera lo spazio, è materia poetica tracciata dai pastelli colorati che scorrono inseguendo la scrittura, che assume a volte forma di movimenti geometrici, altre di echi che fanno sentire la loro voce fuori delle linee; gesti acquerellati, dalle luminose trasparenze , sfumano il segno geometrico in incisioni appena accennate … mentre le parole dei canti trasmettono quel “fare Infinito” che leopardi ci ha trsmesso.
Paolo Gubinelli
Nato a Matelica (MC) nel 1945, vive e lavora a Firenze. Le sue opere sono esposte in permanenza nei maggiori musei in Italia e all’estero. Giovanissimo scopre l’importanza del concetto spaziale di Lucio Fontana che determina un orientamento costante nella sua ricerca. Ha suscitato l’interesse di importanti critici come Giulio Carlo Argan, , Massimo Bignardi, Enrico Crispolti, Michele Sovente Antonio Paolucci, e di poeti tra cui Mario Luzi, Maria Luisa Spaziani, Alberto Bevilacqua, Elio Pecora e molti altri.
NAPOLI, BIBLIOTECA NAZIONALE VITTORIO EMANUELE III
18 giugno al 23 luglio,
visite gratuite senza prenotazione dal lunedì al venerdì alle ore 12.00 e alle ore 17.00 (venerdì unico turno alle ore 12.00).
INAUGURAZIONE 18 giugno, ore 16.30
SALUTI Silvia Scipioni Direttrice della Biblioteca Nazionale di Napoli
INTERVENGONO Novella Bellucci Sapienza, Università di Roma Fabiana Cacciapuoti Centro Nazionale Studi Leopardiani Raffaele Gaetano Saggista Antonello Tolve Accademia di Belle Arti Napoli
Il mondo fantastico de Il Signore degli Anelli e degli Hobbit fino al 2 luglio a Napoli a Palazzo Reale: la mostra ci racconta la potenza narrativa, la forza poetica del maestro del Fantasy
” In un buco nel terreno viveva uno Hobbit” così John Ronald Reuel TOLKIEN ha svelato a più generazioni di lettori la letteratura fantastica ed ha plasmato una nuova mitologia per il mondo contemporaneo, rendendolo tra gli autori più letti del pianeta.
A cinquant’anni dalla scomparsa arriva a Napoli la grande mostra dedicata a John Ronald Reuel Tolkien. Ideata e promossa dal Ministero della Cultura con la collaborazione dell’Università di Oxford, è ospitata fino al 2 luglio 2024, nei nuovi spazi espositivi -da poco rinnovati- di Palazzo Reale di Napoli. Nella città partenopea, meta turistica sempre più richiesta con il tutto esaurito per la settimana di Pasqua, si prevede di ripetere il successo della prima tappa dell’itinerario espositivo alla Galleria Nazionale di Roma, che ha visto partecipare più di 80.000 visitatori desiderosi di conoscere la storia de La Terra di Mezzo e dei suoi abitanti: Hobbit , Elfi, Nani e Uomini, una storia che nel tempo è diventata leggenda e si è poi trasformata in Mito. Dalla sconfinata fantasia di Tolkien sono infatti nati racconti che si sono elevati ad una notorietà di dimensioni planetarie come Il Signore degli Anelli, Lo Hobbit e Il Silmarillion, tradotti in trentotto lingue e pubblicati in tutto il mondo, un fenomeno che coinvolge almeno cinque generazioni di lettori
L’immersione nell’universo creato da Tolkien si realizza mediante un articolato percorso espositivo tra manoscritti, autografi, lettere, memorabilia, fotografie e opere d’arte ispirate alle visioni letterarie di un autore unico e poliedrico. In mostra oltre le documentazioni provenienti dagli adattamenti cinematografici, come il film d’animazione di Ralph Bakshi, trovano ampio spazio vecchie e nuove pellicole, la più famosa delle quali è la trilogia de Il Signore degli Anelli del regista Peter Jackson, che ha guadagnato ben 17 premi Oscar, che ha messo in scena al cinema una delle saghe più eroiche e popolari della letteratura mondiale. Un viaggio senza eguali che permetterà agli appassionati e al grande pubblico di avvicinarsi suo processo creativo e di comprendere quanto la sua vita, ma anche la straordinaria conoscenza del mondo antico, lo abbiano influenzato .
Tolkien viene notoriamente considerato uno dei padri fondatori del genere fantasy, infatti, nonostante vari autori si fossero già cimentati nel genere prima, rese il suo immaginario un mondo vivido e distinto, separato da quello reale, e l’autore sostenne sempre questa netta distinzione. E’ ovvio, che sebbene la narrazione del romanzo “fantasy” da lui scelta, voglia rappresentare un mondo “fantastico” e “senza tempo”, ciò non la mette al riparo dal suo vissuto, calato nella prima metà del XX secolo e i cupi avvenimenti della seconda guerra mondiale. La mappa del Signore degli anelli richiama l’Inghilterra (la contea), l’Urss (il regno di Sauron), l’Europa occidentale (il regno degli uomini) ecc. Anche la trovata geniale dell’opera di Tolkien sul ruolo dell’anello degli anelli, ovvero “Non ci si può servire dell’arma del “cattivo”per fare qualcosa di buono” ha una sua allegoria, ovvero finché non è distrutto l’anello, potrebbe tornare al male con conseguenze devastanti per la terra di mezzo, cioè l’Europa nord-occidentale. Ma ecco che entrano in scena gli hobbit, che essendo innocui, possono custodire l’anello senza fare danni, giungendo poi a destinazione per distruggerlo.
Tolkien rivendica la sua posizione di estraneità dalle dinamiche del mondo che vive e sostiene che l’opera non può essere identificata con l’autore infatti il mondo del Signore degli Anelli integra tanti personaggi con visioni molto diverse tra loro, e nessuna di questa coincide con quella dell’autore.
Tolkien fu personaggio molto discusso per le sue idee politiche e sociali, e sopratutto accusato di conservatorismo. Oggi ad anni distanza dalla prima edizione italiana de Lo Hobbit (1937) e dagli avvenimenti della seconda guerra mondiale, Giuseppe Pezzini, professore di Latino al Corpus Christi College presso l’Università di Oxford e Tolkien Editor del «Journal of Inklings Studies», tra gli esperti che hanno curato il catalogo della mostra, scrive in un recente articolo che Tolkien è difficilmente riducibile ad un’etichetta, e come il concetto di ‘conservatore’ al massimo può descrivere solo un aspetto di una complessa personalità, il cui l’unico tratto dominante sembra essere l’ostilità verso qualunque progetto egemonico (anche in campo letterario) <<… non c’è dubbio che Tolkien fosse un tradizionalista, un reazionario, o più semplicemente un uomo con un atteggiamento ‘conservatore’ sulla politica, e sulla vita in generale. Tolkien è spesso descritto come fosse un gentiluomo di campagna, affezionato al mito della ‘Vecchia Inghilterra’; un paladino dell’Occidente e dei suoi ‘valori’, dominato dalla nostalgia di una perduta società cristiana e dal rimpianto per la cultura medievale, darecuperare e ‘restaurare’ appunto con la sua “epica inglese”… >>
La mostra Uomo, Professore, Autore , a cura di Oronzo Cilli , organizzazione di Alessandro Nicosia, è la più importante retrospettiva del suo genere in Italia per spettacolarità, dimensioni, materiali inediti esposti e autorevolezza delle istituzioni internazionali coinvolte: l’Archivio Apostolico Vaticano, la Bibliothèque Alpha dell’Università di Liegi, l’ Università di Reading, l’Oratorio di San Filippo Neri di Birmingham, il Venerabile Collegio Inglese di Roma, la Tolkien Society, la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, la Fondazione Biblioteca Benedetto Croce, la Biblioteca civica di Biella, le case editrici Astrolabio-Ubaldini e Bompiani, il Greisinger Museum di Jenins e la Warner Bros Discovery. Il catalogo che accompagna la mostra si avvale dei contributi di Adriano Monti Buzzetti Colella, Giuseppe Pezzini, Emma Giammattei, Francesco Nepitello, Chiara Bertoglio, Gianluca Comastri, padre Guglielmo Spirito, Fabio Celoni,Davide Martini, Roberta Tosi, Salvatore Santangelo, Stefano Giuliano, Claudio Mattia Serafin, Gianfranco de Turris, Paolo Paron e Domenico Dimichino.
La Mostra “Tolkien. Uomo, Professore, Autore”
Napoli – Palazzo Reale Fino al 2 luglio : Ore 9.00-20.00 (ultimo ingresso ore 19.00) Mercoledì chiusura settimanale Biglietto mostra Tolkien e Museo (10,00 euro intero; 2,00 euro ridotto. Gratuità secondo legge);biglietto solo per la mostra Tolkien (8,00 intero; 2,00 euro ridotto. Gratuità secondo legge).
Accesso gratuito durante l’iniziativa #domenicalmuseo,ogni prima domenica del mese
L’ASPETTO NASCOSTO DEL MUSEO DELLA CERAMICA NAPOLETANO DISEGNA L’OCCASIONE PER INEDITI PERCORSI ESPOSITIVI (fino al 19 marzo)
Domenica 18 dicembre 2022, alle ore 10.00, prende il via in Floridiana al Vomero Temporary Showcase | Storie in teca. A presentare il progetto il Museo Duca di Martina, in collaborazione con l’Associazione Amici della Floridiana.
La Temporary Showcase è lo spazio narrativo – libero e temporaneo – dove nei prossimi mesi saranno proposti focus inediti e nuove chiavi di lettura dedicati alle opere attualmente non incluse nel percorso di visita. Una grande vetrina, situata al centro dell’ambiente originariamente destinato a sala da pranzo nella residenza di Lucia Migliaccio, prende idealmente il posto di una tavola, intorno alla quale i visitatori sono invitati al convivio, per condividere nuove, gustose, storie. I cantieri che attualmente sottraggono al pubblico parte del percorso espositivo per interventi di manutenzione e messa in sicurezza, diventano, così, un’opportunità per ripensare il modo di raccontare il museo. Per uno spazio fisico che viene temporaneamente precluso, altri spazi narrativi si aprono, consentendo di guardare la collezione con nuovi occhi, fuori dagli schemi del percorso museale tradizionale
GLI UFFIZI APRONO IL SETTECENTENARIO DELLA MORTE DI DANTE : ON LINE I DISEGNI DELLA COMMEDIA ESEGUITI DA ZUCCARI
In attesa della riapertura dei Musei le Gallerie degli Uffizi aprono le celebrazioni per l’anniversario dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri con una grossa mostra virtuale , “A riveder le stelle”. Per la prima volta digitalizzati in alta definizione sul sito del museo fiorentino tutti i disegni del pittore Federico Zuccari che a fine 500 illustrò la la Divina Commedia. Si tratta di 88 pregiate tavole, il più imponente apparato illustrativo della Commedia realizzato prima dell’800: un patrimonio prezioso, che ora tutti possono esaminare in ogni dettaglio, ogni immagine della mostra virtuale può essere infatti ingrandita fino ai minimi particolari. Il percorso si dipana dalla selva oscura, in cui Dante smarrisce la “diritta via”, fino alle alte sfere del Paradiso, organizzato a tappe, con un commento didattico-scientifico di Donatella Fratini, curatrice dei disegni dal Cinquecento al Settecento degli Uffizi, permette di ammirare per la prima volta nella sua interezza l’opera ed il complesso gioco di rimandi tra parole e immagini.
UN’ ALTRA STRAORDINARIA MOSTRA A NAPOLI IN PALAZZO REALE RENDE OMAGGIO A CARLO DI BORBONE E CELEBRA LA DIMENSIONE EUROPEA DEL REGNO DOPO LE SCOPERTE ARCHEOLOGICHE
di Lydia Tarsitano
Fino al 20 febbraio nelle restaurate Sale Pompeiane del museo preziose incisioni, testi, documenti e tavole documentano lo sviluppo urbanistico, culturale ed economico di Napoli Capitale Europea
L’impresa di scavo ad Ercolano e Pompei avviata da Carlo di Borbone a partire dal 1738 fu all’origine di un radicale cambiamento, che influenzò la cultura e l’immaginario europeo fra Settecento e Ottocento; intere generazioni di artisti europei si formarono allo studio dell’antico, le immagine di Ercolano e Pompei si diffusero in tutta Italia , in Francia e nel resto di Europa dando forte impulso a una nuova visione del classico che arricchì e sviluppo il gusto del neoclassicismo, ma anche il culto romantico delle rovine.
LA DIFFUSIONE DELLA LEZIONE VINCIANA E RINASCIMENTALE NELL’ARCHITETTURA E NELL’INGEGNERIA DEL MEZZOGIORNO MODERNO IN MOSTRA A NAPOLI IMPORTANTI TESTIMONIANZE MANOSCRITTE, ICONOGRAFICHE E BIBLIOGRAFICHE, MOLTE MAI APPARSE IN PUBBLICO
di LydiaTarsitano
Inaugurazione 12 dicembre, ore 10, nella Sala Rari della Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III. Fino al 13 marzo 2020
Il Codice Corazza, il famoso apografo vinciano del 600, il Codice Fridericiano, apografo cinquecentesco del Trattato della Pittura, e preziosi grafici di architettura e urbanistica inediti saranno in mostra a Napoli alla Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III da giovedì 12 dicembre 2019 fino al 13 marzo 2020. L’evento si colloca in chiusura delle celebrazioni dei 500 anni dell’anniversario della morte di Leonardo da Vinci .
UNA MOSTRA ED UN CONVEGNO ALLA BIBLIOTECA NAZIONALE NEL BICENTENARIO DELLA NASCITA DELLO SCRITTORE LA CUI FAMA RAGGIUNSE L’AMERICA.
di lydia tarsitano
Anna Magnani nella Cieca di Sorrento
Precursore del Verismo, anticipatore della “questione meridionale”, scrisse il primo giallo italiano e fu trai primi autori in Italia del romanzo d’appendice .
Francesco Mastriani nacque a Napoli il 23 novembre 1819, tra gli scrittori napoletani fu certamente il più popolare. La sua scrittura appassionava il pubblico e trasmetteva emozioni molti suoi titoli furono dei veri e propri bestseller, come “La cieca di Sorrento” o la “Medea Di Portamedina”, e furono rappresentati con successo in teatro ed al Cinema. Fu uno scrittore profondamente napoletano e tale definizione non confinava la sua opera in una letteratura regionale ma aggiungeva una valenza in più a tutta la sua opera: apprezzato da Matilde Serao e Benedetto Croce, fu riferimento per tutti i successivi scrittori partenopei. Precursore del Verismo, nei suoi scritti fu trai primi ad affrontare la “questione meridionale”, raccontò dei più umili e della Napoli di metà ottocento sfiduciata e derelitta: nella cosidetta “trilogia socialista” , infatti, I Vermi (1863), Le Ombre(1868) e I Misteri di Napoli (1869) ,descrisse una Napoli in cui miseria e malavita la facevano da padrona. Fu uno dei più notevoli romanzieri dell’Ottocento napoletano, versatile e prolifico, fu autore del primo giallo scritto in Italia, “Il mio cadavere” e non solo, Mastriani fu uno dei primi autori italiani del romanzo d’appendice, genere che ebbe grande fortuna in tutta Europa. Senz’altro gli va riconosciuto il merito di essere in Italia anticipatore del genere nel periodo preunitario con la pubblicazione a puntate sul periodico Omnibus della “Cieca di Sorrento” (1851). Nel 1876 quando iniziò la sua collaborazione col quotidiano Roma, che pubblicò in “appendice” : il romanzo storico Nerone in Napoli, che fu da lui stesso drammatizzato e rappresentato con successo per molte sere al teatro Rossini. Da allora fino al 1891, anno della sua morte, i suoi romanzi furono quasi tutti pubblicati in appendice del Roma .
In occasione dei 200 anni della nascita nel salone storico della Sezione Lucchesi Palli, verrà inaugurata ( venerdì 22 novembre ore 12) la mostra “Francesco Mastriani : Da Napoli a New York, dal giornale al dramma radiofonico” curata da Loredana Palma, con la collaborazione del personale della Sezione. In esposizione: autografi e rari, provenienti prevalentemente dalla Raccolta Mastriani e dalla collezione privata degli eredi del romanziere, da segnalare che per la prima volta sarà esposto il manoscritto autografo di La maschera di cera. Inoltre di grande interesse sono le rarissime prime edizioni esposte come quella della Cieca di Sorrento per la tipografia dell’Omnibus. Notevole anche quella de Il mio cadavere , ritenuto, appunto, il primo giallo all’ italiana
La mostra, che resterà aperta fino al 20 dicembre (dalle 9.30 alle 15.00, dal lunedì al venerdì- altri orari su prenotazione), tratteggia la multiforme produzione letteraria di Mastriani e ne evidenzia la popolarità, divenuta un’inesauribile fonte di ispirazione da Napoli a New York, per tanti che nel tempo, l’hanno rielaborata, riadattandola per il teatro, per il cinema e persino per il dramma radiofonico.
L’inaugurazione della mostra si inserisce in una giornata di studio alla Biblioteca Nazionale di Napoli venerdì che il 22 novembre 2019 dalle ore 9,00 ripercorre, a distanza di 200 anni dalla nascita, l’intensa attività di giornalista, romanziere e commediografo di Francesco Mastriani. L’incontro introdotto da Gennaro Mantile e Emilio Mastriani vedrà alternarsi, moderati da Ermanno Corsi, giornalisti, studiosi, scrittori e storici. Seguirà una tavola Rotonda con Francesco Guardiani , Francesco D’Episcopo, Matteo Palumbo e Giuseppina Scognamiglio, conclude Pasquale Sabatino.
I fumetti della DC Comics dedicati a Batman andranno ad incrementare le raccolte della Biblioteca Nazionale di Napoli dove dal 22 settembre tra le varie iniziative è allestita una mostra
Staseraa Roma in queste ore tutti con lo sguardo in su , per vedere la sagoma del pipistrello comparire a Piazza dei Cinquecento sulla facciata della stazione Termini. In Italia come in tutto il mondo si festeggiano gli 80 anni di Batman. Napoli che apre al cavaliere oscuro i saloni monumentali della Biblioteca Nazionale, in un connubio apparentemente insolito fra la biblioteca ed il più amato dei super eroi per un percorso nell’ arte del fumetto , elemento distintivo dell’editoria del novecento. La prima storia con ”l’uomo pipistrello” comparve, infatti, sul numero 27 di Detective Comics del maggio 1939, edito dalla newyorkese DC Comics e disegnato da Bob Kane. Da allora l’eroe buono non ha smesso di appassionare il pubblico.
IL 20 LUGLIO 1969 L’UOMO REALIZZÒ Il PIÙ GRANDE SOGNO: CAMMINARE SULLA LUNA
di Lydia Tarsitano
All’ anniversario la Biblioteca Nazionale di Napoli e l’ INAF – Osservatorio Astronomico di Capodimonte dedicano una mostra di autografi, manoscritti, rari testi, notizie scientifiche e curiosità.
“All’epoca ero un ragazzino, – commenta Francesco Mercurio direttore de la Biblioteca Nazionale di Napoli, – conservo un’ emozionante ricordo dell’avvenimento. Mi trovavo in un campeggio estivo tenuto dai cappuccini nel convento di san Francesco a Montella, in provincia di Avellino, in quel tempo usato come buon ritiro. Eravamo tagliati fuori dal mondo, eppure il nostro padre spirituale quel giorno scelse i più grandicelli fra noi e ci portò in una villetta lungo la strada dove ci attendeva un distinto signore che ci fece accomodare davanti alla tv per assistere allo sbarco. Quelle immagini in bianco e nero le ricordo ancora oggi con un nitore, che in quel tempo la tv non riuscì a restituire”
Successo di pubblico per l’autografo dell’Infinito, scritto da Giacomo Leopardi nel 1819, che riporta le correzioni ed i ripensamenti del poeta: il 21 luglio la straordinaria mostra “Il corpo dell’idea. Immaginazione e linguaggio in Vico e Leopardi” chiude definitivamente i battenti .
L’autografo dell’Infinito, rende noto Francesco Mercurio, direttore della Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III continuerà ad essere esposto , nella sezione Manoscritti della Biblioteca Nazionale di Napoli per tutto l’anno del bicentenario. “Non è stato possibile prorogare la mostra – spiega Mercurio – perché è allestita in spazi del museo di Palazzo Reale, che ha in programma altre iniziative, ma l’impegno della Biblioteca è stato di non privare napoletani e visitatori dell’emozione di accostarsi ai celebri versi del grande poeta, di coglierne i ripensamenti e le varianti”