ALLA NAZIONALE DI NAPOLI “L’OFFICINA LETTERARIA DI MICHELE PRISCO”

di Lydia Tarsitano

In occasione del centenario della nascita dello scrittore una mostra indaga le ragioni narrative di un autore che con eleganza e stile asciutto esaminò gli eventi e le contraddizioni della provincia borghese napoletana

La Biblioteca Nazionale di Napoli ‘Vittorio Emanuele III’, dopo la mostra dedicata a Domenico Rea e la vetrina online per Giuseppe Patroni Griffi, di cui custodisce l’archivio personale, ospita dal 1° dicembre 2021 (inaugurazione alle ore 10), la mostra “L’officina letteraria di Michele Prisco” a cura del Comitato nazionale per le celebrazioni del Centenario della nascita dello scrittore, istituito dal Ministero della Cultura. La mostra offre per la prima volta la possibilità di uno sguardo diretto sull’uomo Michele Prisco e sullo scrittore.

Un percorso suggestivo attraverso le carte personali dello scrittore, che le figlie hanno gelosamente custodito e Mariolina Rascaglia riordinato, ci conducono nell’officina dove Prisco ha creato i suoi capolavori ed entrano nel vivo del suo processo di ideazione e creazione. Blocchi fitti di appunti e annotazioni, ritagli di giornale, recensioni, testi e documenti tratti dal suo archivio personale, oggi custodito dal Centro Studi a lui dedicato, permettono di ricostruire il processo di scrittura di Michele Prisco nel suo farsi quotidiano, ma anche nella sua formazione. Completa, infatti, la mostra un’ampia selezione di testi presenti nei fondi librari della Biblioteca Nazionale di Napoli, di cui Prisco era amico e affezionato utente fin dagli anni giovanili. Le letture e gli studi dell’autore sono stati ricostruiti attraverso materiali provenienti dai due Fondi “Doria” ed “Elio Fiore” della Biblioteca napoletana, mentre completano il quadro ed illustrano il suo cammino intellettuale ed umano riviste e giornali dove sono apparsi prima i racconti giovanili, alcuni testi e romanzi significativi.Il percorso espositivo è accompagnato da 10 pannelli didascalici sulla vita, le opere e i premi letterari di Michele Prisco, realizzati da Mariolina Rascaglia e Giorgio Tabanelli, con l’elaborazione grafica di Barbara Bertini.

La Biblioteca Nazionale di Napoli – afferma il direttore Salvatore Buonomo – con l’iniziativa che si propone al pubblico, prosegue la sua azione di valorizzazione rivolta al contemporaneo di importanti scrittori italiani del secondo novecento, nati nel contesto napoletano, che mantennero con la città partenopea un filo invisibile ed eterogeneo: autori non ancora abbastanza approfonditi e studiati che fuori da ogni caratterizzazione, si scostano dalle correnti letterarie del dopoguerra, con stili originali, profondità di contenuti e punti di vista diversi, dando vita a testi di respiro internazionale.”

” La mostra, inoltre, getta un significativo sguardo sul pensiero e sulla concezione di scrittura di Michele Prisco – continua Salvatore Buonomo – e ci introduce nel dibattito degli anni sessanta sulle funzioni dei generi letterari. Prisco, testimone del suo tempo, racconta con straordinaria maestria, il contesto sociale dove i suoi personaggi vivono come persone reali e spinge il lettore ad interrogarsi su se stesso e sulle ragioni della sua esistenza.”
La mostra è visitabile fino al 16 dicembre, visite guidate nei giorni 2-7-9-13-16 dicembre 2021 (ore 10,00-13,00)

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