NAPOLI RICORDA FRANCESCO MASTRIANI

PROROGATA AL 24 GENNAIO 2020

UNA MOSTRA ED UN CONVEGNO ALLA BIBLIOTECA NAZIONALE NEL BICENTENARIO DELLA NASCITA DELLO SCRITTORE LA CUI FAMA RAGGIUNSE L’AMERICA.

di lydia tarsitano

Anna Magnani nella Cieca di Sorrento

Precursore del Verismo, anticipatore della “questione meridionale”, scrisse il primo giallo italiano e fu trai primi autori in Italia del romanzo d’appendice .

Francesco Mastriani nacque a Napoli il 23 novembre 1819, tra gli scrittori napoletani fu certamente il più popolare. La sua scrittura appassionava il pubblico e trasmetteva emozioni molti suoi titoli furono dei veri e propri bestseller, come “La cieca di Sorrento” o la “Medea Di Portamedina”, e furono rappresentati con successo in teatro ed al Cinema. Fu uno scrittore profondamente napoletano e tale definizione non confinava la sua opera in una letteratura regionale ma aggiungeva una valenza in più a tutta la sua opera: apprezzato da Matilde Serao e Benedetto Croce,  fu riferimento per tutti i successivi scrittori partenopei. Precursore del Verismo, nei suoi scritti fu trai primi ad affrontare la “questione meridionale”, raccontò dei più umili e della Napoli di metà ottocento sfiduciata e derelitta: nella cosidetta “trilogia socialista” , infatti, I Vermi (1863), Le Ombre(1868) e I Misteri di Napoli (1869) ,descrisse una Napoli in cui miseria e malavita la facevano da padrona. Fu uno dei più notevoli romanzieri dell’Ottocento napoletano, versatile e prolifico, fu autore del primo giallo scritto in Italia, “Il mio cadavere” e non solo, Mastriani fu uno dei primi autori italiani del romanzo d’appendice, genere che ebbe grande fortuna in tutta Europa. Senz’altro gli va riconosciuto il merito di essere in Italia anticipatore del genere nel periodo preunitario con la pubblicazione a puntate sul periodico Omnibus della “Cieca di Sorrento” (1851). Nel 1876 quando iniziò la sua collaborazione col quotidiano  Roma, che pubblicò in “appendice” : il romanzo storico Nerone in Napoli, che fu da lui stesso drammatizzato e rappresentato con successo per molte sere al teatro Rossini. Da allora fino al 1891, anno della sua morte, i suoi romanzi furono quasi tutti pubblicati in appendice del Roma  .

In occasione dei 200 anni della nascita nel salone storico della Sezione Lucchesi Palli, verrà inaugurata ( venerdì 22 novembre ore 12) la mostra “Francesco Mastriani : Da Napoli a New York, dal giornale al dramma radiofonico” curata da Loredana Palma, con la collaborazione del personale della Sezione. In esposizione: autografi e rari, provenienti prevalentemente dalla Raccolta Mastriani e dalla collezione privata degli eredi del romanziere, da segnalare che per la prima volta sarà esposto il manoscritto autografo di La maschera di cera. Inoltre di grande interesse sono le rarissime prime edizioni esposte come quella della Cieca di Sorrento per la tipografia dell’Omnibus. Notevole anche quella de Il mio cadavere , ritenuto, appunto, il primo giallo all’ italiana

La mostra, che resterà aperta fino al 20 dicembre (dalle 9.30 alle 15.00, dal lunedì al venerdì- altri orari su prenotazione), tratteggia la multiforme produzione letteraria di Mastriani e ne evidenzia la popolarità, divenuta un’inesauribile fonte di ispirazione da Napoli a New York, per tanti che nel tempo, l’hanno rielaborata, riadattandola per il teatro, per il cinema e persino per il dramma radiofonico.

L’inaugurazione della mostra si inserisce in una giornata di studio alla Biblioteca Nazionale di Napoli venerdì che il 22 novembre 2019 dalle ore 9,00 ripercorre, a distanza di 200 anni dalla nascita, l’intensa attività di giornalista, romanziere e commediografo di Francesco Mastriani.
L’incontro introdotto da Gennaro Mantile e Emilio Mastriani vedrà alternarsi, moderati da Ermanno Corsi, giornalisti, studiosi, scrittori e storici. Seguirà una tavola Rotonda con Francesco Guardiani , Francesco D’Episcopo, Matteo Palumbo e Giuseppina Scognamiglio, conclude Pasquale Sabatino.

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