FOTOGRAFIE COME ESPLORAZIONE DELL’ESPERIENZA FEMMINILE IN MOSTRA ALLA BIBLIOTECA UNIVERSITARIA DI NAPOLI
di Chiara Masiello
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Vernissage 25 novembre alle ore 16.00 con le poesie di Nokyoung Xayasane .
La Biblioteca Universitaria di Napoli ospita dal 25 novembre al 4 gennaio la mostra: “Alchimia Blu. Chimigrammi e Cianotipi” di Alina Chirila. Alina Chirila è una fotografa autodidatta romena-canadese, da sempre interessata alla fotografia su pellicola, lei stessa definisce la sua attività “come una esplorazione di esperienze, del sé, del prossimo e della relazione col mondo” . Alina nel corso degli anni ha subito il fascino delle tradizionali tecniche analogiche che l’ha portata a sperimentare diversi metodi di manipolazione dei materiali fotografici. In particolare il “chimigramma” , un processo, scoperto da Pierre Cordier negli anni ’50 , si tratta di un disegno alchemico che utilizza principalmente gli stessi elementi coinvolti nella realizzazione di una tradizionale fotografia in camera oscura: luce, sviluppatore, fissatore. Tranne per il fatto che ogni combinazione è unica, l’immagine è creata e modellata con materiali leggeri, organici e chimici e molte altre cose che tradizionalmente non dovrebbero appartenere alla carta fotografica. Aline lo definisce alchemico perché mentre la chimica è scientifica e ripetibile, l’alchimia riguarda una trasmutazione irripetibile e inspiegabile. I chimigrammi come immagini fotografiche si allontanano dal ruolo tradizionale di rappresentare la realtà esterna non hanno regole e non impongono regole e lo spettatore può esprimere cosa vede entrando in dialogo con l’opera.
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Il percorso della mostra si articola in due parti: Alchemy. Exploration of the hidden (Alchimia. Esplorazione del nascosto) e Cyanotype. Almost Blue (Cianotipia. Quasi blu). La prima parte propone una selezione di chimigrammi , immagini senza oggetti, senza macchina fotografica, senza una rappresentazione vera e propria, si tratta un percorso di ricerca che rompe le regole e si piazza al confine tra fotografia e pittura . Nella seconda parte sono raccolte fotografie realizzate usando il processo storico del cianotipo e negativi di grande formato. Queste immagini possiedono una qualità riflessiva e meditativa, e esplorano temi riguardanti la natura, la solitudine, e il passaggio del tempo. La cianotipia è un antico metodo di stampa fotografica, caratterizzato dal tipico colore Blu di Prussia, scoperto da Sir Hohn Herchel nel 1842 e successivamente introdotto dalla prima fotografa donna, Anna Atkins, che creò centinaia di fotogrammi di alghe e felci con questo processo. I libri contenenti le sue immagini furono il primo esempio di pubblicazione che utilizzava un processo fotografico per illustrazioni scientifiche.
Alina Chirila attualmente vive e lavora come psicanalista a Waterloo, in Canada. Il suo lavoro è stato pubblicato in riviste canadesi e americane e rappresentato al Flash Photography Festival nel 2016. la Mostra fotografica di Alina Chirila è accompagnata delle poesie di Nokyoung Xayasane, che leggerà alcune poesie dal suo secondo libro: La ragazza che era giovedì sera. Nokyoung Xayasane nata in un campoprofughi Thailandese, lavora come redattrice a Toronto ma la sua passione è la scrittura.
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