Carlo. L’utopia di un Regno

Goya - Ritratto di Famiglia di Carlo di BorboneLa pubblicazione, ulteriore peculiare strumento di conoscenza di quel periodo che coincise con il regno di Carlo di Borbone,  rende visibile attraverso un numero considerevole di saggi  la qualificata e costante presenza del Ministero dei beni e delle attività culturali nel tutelare, restaurare e valorizzare le opere che resero Napoli capitale di un regno.La presentazione 3 marzo alle ore 17.30al Circolo Artistico Politecnico di Napoli

di Rosa Romano

La pubblicazione promossa dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Napoli ed edita grazie al supporto del Consorzio Data Benc, «ricuce, – secondo le parole del Soprintendente, Luciano Garella uno strappo, una mancanza altrimenti presente nell’attività del mondo della cultura nel momento in cui si vuole cogliere l’occasione per commemorare la figura e le opere di Carlo di Borbone
Una pubblicazione, dal titolo semplice che non ha la presunzione né la finalità di portare a sistema la conoscenza sulle attività del re, quanto piuttosto quella di rappresentare e rendere visibile la qualificata e costante presenza del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo nel tutelare, restaurare e valorizzare le opere che resero Napoli capitale di un regno.

carlo-utopia-regnoLa presentazione del volume CARLO. L’UTOPIA DI UN REGNO  venerdì 3 marzo alle ore 17.30 al Circolo Artistico Politecnico di Napol a cura del Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Napoli, Luciano Garella, e del  Presidente di Databenc, Angelo Chianese
presenteranno.Interverranno: l’On. Antimo Cesaro, Sottosegretario di Stato del MIBACT, Gaetano Manfredi, Rettore dell’Università degli Studi di Napoli, Federico II, Guido Trombetti, Università degli Studi di Napoli, Federico II, Rosanna Cioffi, Prorettore Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, Antonio Bottiglieri, Presidente Scabec SpA.Modera il giornalista  Marco Demarco

Nel volume sono raccolti, quasi si trattasse di una miscellanea, un numero considerevole di saggi elaborati da funzionari della Soprintendenza; saggi che spaziano, sempre nell’ambito delle materie di competenze, dallo studio dell’architettura e dei restauri effettuati per la conservazione e/o valorizzazione dei plessi monumentali alla storia dell’arte piuttosto che all’economia od alle trasformazioni sociali e civili, attuate o previste queste ultime durante il regno di Carlo. I saggi trattano delle principali realizzazioni connesse all’evidente necessità di mostrare il proprio potere temporale (il Palazzo Reale; la reggia di Capodimonte; la reggia di Portici), mentre altri si occupano di quanto il re fece per migliorare le infrastrutture della città con le inevitabili benefiche ricadute di tali opere sul tessuto economico. Un saggio porta all’attenzione del lettore la continuità e coerenza di relazioni tra la Calabria e la capitale del regno, così come desunto dall’avvio di attività estrattive e manifatturiere collegate alla valorizzazione dei giacimenti di ferro lì esistenti.
Mentre in un altro contributo ci si sofferma su l’operato del re che impiegava oltre ai giochi ed alle distribuzioni dei viveri, panem et circenses di imperiale romana memoria, la magnificenza delle sue realizzazioni, perenni od effimere che fossero, per alimentare il culto della personalità, e, attraverso il bello sapeva lusingare e ammaliare i suoi sudditi; rivaleggiando con le più importanti dinastie regnanti del tempo. Altri saggi parlano delle scoperte e del restauro di cicli decorativi nel palazzo reale di Napoli o in altri edifici poco conosciuti. Inoltre sono state indagate le impressioni dei viaggiatori, per lo più stranieri, che durante grand tour avevano lasciato testimonianze sull’ambiente napoletano al tempo di Carlo. Alcuni autori poi hanno inteso dare un contributo in un quadro di riferimento di idee e di nozioni, di carattere economico così come civico o legislativo et alia elaborate dai grandi, e non di rado innovativi, pensatori di quel periodo.
Uno sforzo non trascurabile dunque questo compiuto dalla Soprintendenza per mettere a disposizione del lettore, un ulteriore peculiare strumento di conoscenza di quel periodo che coincise con il regno di Carlo di Borbone prima che questi fosse chiamato nel 1759 ad ancor maggiori responsabilità con l’assunzione del trono di Spagna con il nuovo nome di Carlo III di Borbone.

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