I LIBRI DI UMBERTO ECO IN BIBLIOTECA

di Lydia Tarsitano

A 5 anni dalla morte dello scrittore la Biblioteca Braidense si arricchisce dell’ importantissima collezione di circa 1.200 volumi antichi, di cui 36 incunaboli

Il 19 febbraio 2016 moriva a Milano, Umberto Eco [nato ad Alessandria il 5 gennaio 1932] , semiologo, filosofo, scrittore, saggista e intellettuale di fama mondiale, bibliofilo appassionato, alla sua morte una lunga querelle ha diviso per 5 anni gli studiosi e gli eredi sulle sorti della sua straordinaria collezione di libri, conclusasi salomonicamente solo nei giorni scorsi, quando l’iter della donazione è arrivato a compimento dopo l’accordo tra il Mibact e gli eredi dell’autore, la moglie Renata e i figli Carlotta e Stefano con la registrazione del provvedimento da parte della Corte dei Conti.
La biblioteca moderna con oltre 35mila volumi e l’archivio di Umberto Eco saranno affidati in comodato d’uso per 90 anni all’Università di Bologna, dove Eco ha insegnato a lungo: professore emerito dell’Alma Mater, era stato anche presidente della Scuola Superiore di Studi Umanistici. In onore del famoso accademico, nell’Ateneo nascerà la Biblioteca Umberto Eco.


La Biblioteca di libri antichi di Umberto Eco (circa 1.200 volumi, di cui 36 incunaboli e 380 volumi stampati fra il ‘500 e il ‘700), denominata “Bibliotheca semiologica curiosa, lunatica, magica et pneumatica“, pazientemente messa insieme negli anni dall’intellettuale nel corso della sua intensa attività di studioso, sarà custodita dalla Biblioteca Nazionale Braidense di Milano. L’intera collezione, frutto della grande passione bibliofila di Eco, sarà resa accessibile a studenti e studiosi.
Con un comunicato la Biblioteca Braidense esprime la sua soddisfazione per la nuova importantissima acquisizione. «Umberto Eco amava Milano, e amava la Biblioteca Braidense, che considerava la “sua”biblioteca. Lui voleva che i suoi libri rari rimanessero a Milano, e venissero in questa biblioteca»dichiara James Bradburne direttore della Pinacoteca di Brera e della Biblioteca Braidense
L’eredità di Eco sarà collocata accanto alla collezione di libri rari della biblioteca, un modo per portare il patrimonio del passato nel futuro in nome del più grande scrittore italiano contemporaneo.

Umberto Eco alla Biblioteca Nazionale Vitt.Emanuele III di Napoli nel 2002


Molte delle opere della collezione di Eco in edizione antica sono richiamate nei suoi saggi e romanzi, a testimonianza della relazione tra l’attività di ricerca accademica e creazione culturale e gli interessi collezionistici: per il Nome della rosa e Baudolino le edizioni di Aristotele e San Tommaso, la trattatistica medievale di Alberto Magno,di Isidoro di Siviglia e di Vincenzo di Beauvais, per l’Isola del giorno prima le opere geografiche dell’antichità classica di Pomponio Mela e di Tolomeo e quelle rinascimentali della geografia precedente le esplorazioni transoceaniche: l’Isolario di Benedetto Bordone, l’Itinerario verso Gerusalemme di Breydenbach e le opere degli inizi della scienza sperimentale e quelle ermetiche e alchemiche: Galilei e Kircher, Fludd e i Serragli di Tommaso Garzoni. Alcune di queste (Breydenbach, Colonna, Fludd) hanno un apprezzabile valore antiquario. La collezione di Eco completa le raccolte della Braidense di storia della scienza e della tecnologia (15.000 volumi del Fondo,Haller), e quella di autori gesuiti del Collegio milanese della Società di Gesù: Pignoria, Kircher e Postel.
Rendere disponibile alla lettura a Milano questa collezione consentirà di integrare la documentazione relativa alla attività di Eco sia come studioso che come direttore editoriale della Casa Editrice Bompiani, tra il 1959 e 1975, (pareri di lettura e corrispondenza editoriale conservati presso la Fondazione Corriere della Sera), come fondatore e presidente dell’Associazione milanese dei bibliofili Aldus Club, tra il 1991 e il 2012, come direttore, per qualche anno, dell’ Almanacco del bibliofilo e promotore, per conto dell’Associazione, di esposizioni e conferenze anche in Braidense, come presidente della Casa Editrice La Nave di Teseo, negli anni più recenti.La biblioteca di Eco sarà ricevuta e studiata in Braidense come Biblioteca d’autore, indispensabile per lo studio critico della sua opera, come è avvenuto per la Biblioteca e gli autografi di Alessandro Manzoni, ricevuta a fine Ottocento, per quella del filologo Francesco Novati, 13.000 lettere e altrettanti volumi, ricevuti nel 1916, per la biblioteca del filosofo Antonio Banfi, e in tempi più recenti per l’Archivio e la Biblioteca Lalla Romano,11.000 volumi e oltre 50.000 tra lettere e altri documenti. Per le attività di studio e di valorizzazione di questi fondi la Braidense ha attualmente in corso collaborazioni con le Università milanesi e lombarde: l’Università Statale di Milano e Pavia per il fondo manzoniano, l’Università dell’Insubria per lo studio del Fondo Banfi. Ha sviluppato in questi anni progetti di ricerca con il Centro di ricerca europeo libro, editoria, biblioteca dell’Università Cattolica di Milano per gli studi di storia dell’editoria, il centro Apice (Archivi della Parola,dell’Immagine e della Comunicazione Editoriale) dell’Università degli studi di Milano, la Fondazione Corriere della Sera, depositaria degli archivi Bompiani in cui si conservano le note di lettura ed editoriali di Eco, collaboratore per molti anni della Casa editrice, con l’Aldus Club, associazione di bibliofili e appassionati di storia del libro che lo ha avuto come socio e presidente.

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